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In latino FAMILIAE significa “di famiglia”, ma anche “per la famiglia” e “alla famiglia”. FAMILIAE è la parola che ci rappresenta meglio di tutte, perché testimonia il nostro impegno concreto, quotidiano, in favore delle persone e delle loro famiglie: il nucleo entro il quale ciascuno di noi dovrebbe sentirsi accettato, capito, protetto. L’idea di fondare FAMILIAE è arrivata dopo anni di lavoro di gruppo, quando abbiamo capito che non ci bastava più essere avvocati, ma volevamo dare un senso ultimo, ancora più profondo all’impegno totale dedicato alla nostra professione. Abbiamo capito che con la nostra sensibilità e il nostro impegno volevamo e  potevamo contribuire a rendere le persone più felici, e migliore la vita dei Clienti che si rivolgono a noi e ci affidano i loro problemi, le loro preoccupazioni e i loro affanni. Così è nato FAMILIAE. All’interno di FAMILIAE, ciascuno di noi esercita la propria professione in regime fiscale di autonomia: ciò che ci unisce è il complesso di valori che condividiamo, l’amore per il diritto, la passione per gli altri. FAMILIAE ha una Carta dell’Identità. È il nostro Statuto dei Valori, la nostra bussola: racconta chi  iamo, cosa facciamo e come aiutiamo i nostri Clienti a realizzare i propri obiettivi. Nella Carta dell’Identità è iscritto il senso del nostro progetto comune e del nostro lavoro a favore degli altri.

 STOP ALL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO SE IL FIGLIO MAGGIORENNE HA CONCLUSO GLI STUDI

Il completamento della formazione scolastica è la prova della acquisizione delle competenze necessarie a inserirsi nel mondo del lavoro. Di conseguenza, concluso il ciclo scolastico, il figlio maggiorenne non ha più diritto ad essere mantenuto dai genitori.

La Corte di Cassazione ha avuto modo di tornare anche di recente sulla questione, affermando un principio che non risponde a logiche punitive nei confronti del figlio che, conclusi gli studi, non si attiva per la ricerca di un lavoro: ma, al contrario, punta ad esaltarne le potenzialità, valorizzando l’autonomia e la capacità di auto-organizzazione in funzione della concreta realizzazione di un progetto di vita individuale.

Fa eccezione, naturalmente, l’eventualità in cui il figlio – pur essendosi applicato attivamente nella ricerca di un impiego – sia rimasto incolpevolmente ai margini del mercato del lavoro.

Avv. Giovanni Antonio Lampis

Il presente documento è stato elaborato sulla base della recente giurisprudenza della Corte di Cassazione sull’argomento.
Non dimenticare che nell’applicazione pratica del diritto di famiglia la regola di giudizio e le prassi interpretative hanno valore materiale prevalente sul dato normativo, che deve essere declinato ogni volta in base agli elementi che caratterizzano il fatto concreto.
Per una migliore e più dettagliata trattazione dell’argomento, puoi chiedere un consulto con i nostri esperti.

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